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L’Italia è paese membro di Mission Innovation, iniziativa di cooperazione multilaterale globale nata a Parigi nel 2015 il cui scopo primario è quello di accelerare i processi di innovazione delle tecnologie clean, sia in ambito pubblico che privato, attraverso l’impegno dei Paesi aderenti [1] a raddoppiare la quota pubblica degli investimenti dedicati alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione delle tecnologie per la decarbonizzazione al fine di rendere l’energia pulita accessibile ai consumatori e di creare posti di lavoro verdi e opportunità commerciali. 

In particolare, l’Italia ha assunto l’impegno di raddoppiare in termini finanziari il volume delle risorse pubbliche dedicate a Ricerca e Sviluppo di tecnologie energetiche innovative, elevando l’investimento pubblico da 222 milioni di euro (con riferimento al 2013) a 444 milioni di euro nel 2021.

Il MiSE ha emanato [2], in data 26 febbraio 2021, ha emanato un Decreto Direttoriale al fine di dare attuazione all’iniziativa Mission Innovation in cui, tra l’altro, ha ritenuto di avvalersi dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) per lo sviluppo, l’implementazione e l’attuazione di attività di ricerca connesse agli impegni assuntianche in coordinamento con altri Enti di ricerca.

A riguardo è stato stipulato un Accordo di Programma (AdP) con ENEA, a cui è destinato uno stanziamento complessivo di 35,8 milioni di euro per attività da svolgere, a far data dal 12 maggio 2021, in collaborazione con i seguenti co-beneficiari come di seguito indicato:

  • ENEA, per un importo complessivo pari a 22 milioni di euro
  • Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), per un importo complessivo pari a 7 milioni di euro 
  • Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), per un importo complessivo pari a 1,2 milioni di euro 
  • Ricerca sul Sistema Energetico (RSE S.p.A), per un importo complessivo pari a 5,6 milioni di euro. 

L’ENEA ha il compito di svolgere le attività di ricerca, in collaborazione con i co-beneficiari, dettagliate nel “Piano operativo delle attività” (POA) che è stato approvato dal MiTE a novembre 2021 a seguito della valutazione e verifica di congruità dei contenuti del POA effettuata dagli esperti valutatori nominati dalla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA), soggetto di cui si avvale il Ministero per la gestione, verifica amministrativa e tecnico-economica delle attività oggetto dell’AdP.

Il POA riguarda le seguenti aree tematiche:

  • Smart Grid: con il progetto “Microreti e sistemi smart, multivettore ed integrati per accelerare la transizione energetica” (Multivector Integrated Smart Systems and Intelligent microgrids for accelerating the energy transitiON – MISSION). Budget complessivo pari a 9,7 milioni di euro.
  • Idrogeno: con il progetto “Hydrogen demo Valley: Infrastrutture polifunzionali per la sperimentazione e dimostrazione delle tecnologie dell’idrogeno”. Budget complessivo pari a 17,5 milioni di euro.
  • Materiali avanzati per l’energia: con il progetto “Piattaforma Italiana Accelerata per i Materiali per l’Energia” (Italian Energy Materials Acceleration Platform – IEMAP). Budget complessivo pari a 8,5 milioni di euro.

Responsabili attuazione AdP

  • ing. Giorgio Graditi, Direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili, ENEA 
  • dott. Stefano Raimondi, Dirigente della Divisione VI, Nuove tecnologie e ricerca nel settore energetico e geo risorse, MiTE 

[1] Paesi: Australia, Austria, Brasile, Canada, Cile, Cina, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Marocco, Messico, Norvegia, Paesi Bassi, Arabia Saudita, Corea del Sud, Svezia, EAU, Regno Unito, Unione Europea e USA.
[2] Attività ora in carico al Ministero della Transizione Ecologica (MiTE)