Recupero materiali, Sperimentale

LINEA DI ATTIVITÀ

LA2.10, LA2.11, LA2.12

Caratterizzazione chimica delle matrici.


Attrezzatura/Strumenti principali utilizzati
Laboratorio per lo sviluppo di processi per il recupero e la valorizzazione di materiali contenuti in matrici complesse. L’analisi strumentale viene utilizzata per la caratterizzazione delle matrici, l’individuazione degli elementi target e di interesse ai fini della valorizzazione, la caratterizzazione dei prodotti ottenuti dai processi studiati e messi a punto e la verifica dei bilanci di materia. Gli strumenti utilizzati principalmente sono spettrofotometri ad emissione (MPAES) e in assorbimento (IR). Il laboratorio è dotato di altri strumenti analitici quali ad es. Cromatografo Ionico e spettrofotometro ad Assorbimento Atomico a fiamma e di attrezzature per la preparativa quali centrifughe, mulini, cappe, etc.

Tipo di misure che sono possibili da realizzare in questo laboratorio, con questo strumento/i

L’uso della spettrofotometria ad emissione al plasma generato da microonde (MPAES) permette di effettuare l’analisi elementare qualitativa e quantitativa degli elementi oggetto di studio (es. Ni, Mn, Co, Li etc..) ottimizzando i metodi di analisi al fine di rendere esportabile la metodologia di lavoro all’intera categoria di catodi tenendo conto delle eventuali interferenze legate alla matrice e delle differenti tipologie. Tale tecnica di analisi richiede che il campione sia in fase liquida; pertanto, è necessaria la solubilizzazione dello stesso attraverso agenti liscivianti il cui effetto sulle misure è stato valutato attraverso i bianchi di analisi e processo.

L’uso della spettrofotometria in assorbimento permette di effettuare confronti intertecnica e può essere effettuata direttamente sul campione allo stato solido senza operare alcuna fase di preparativa (solubilizzazione). Inoltre, permette di individuare i gruppi funzionali caratteristici delle molecole delle sostanze utilizzate per la messa a punto delle operazioni unitarie del processo di recupero/valorizzazione degli elementi target.

Applicazione
Gli strumenti e le tecniche sopra descritti sono stati utilizzati nelle attività di caratterizzazione delle matrici oggetto di studio e dei prodotti di processo. È in corso la verifica dell’efficacia delle operazioni unitarie individuate nei processi di valorizzazione ipotizzabili (LA 2.11 e 2.12).

Descrizione risultati raggiunti

La linea di attività prevede lo sviluppo di:

  • una metodologia per la caratterizzazione chimica di polveri catodiche sintetiche di batterie al litio;
  • procedure specifiche per la preparazione dei campioni da sottoporre alle analisi strumentali;
  • definizione di un protocollo analitico per le specie chimiche di interesse.

Per l’attività di ricerca è stata svolta l’analisi della letteratura disponibile per verificare lo stato dell’arte e gli orientamenti del settore/filiera delle batterie al litio, al fine di sviluppare una strategia per la definizione dei campioni rappresentativi della matrice e della corrispondente metodologia per la caratterizzazione chimica del materiale catodico sintetizzato.

Lo studio bibliografico condotto ha messo in luce l’orientamento della comunità scientifica verso la ricerca di sistemi di accumulo a basso o nullo contenuto di cobalto, già ampiamente utilizzate nel settore del trasporto elettrico. In base a tali considerazioni è stato scelto di incentrare l’attività sperimentale sui catodi NMC (litio-nichel-manganese-cobalto) e LFP (litio-ferro-fosfato) in quanto rappresentativi di una tendenza di mercato attuale e futura.

La scelta delle tipologie di catodo ha permesso di individuare gli elementi target (litio, nichel, manganese, cobalto, ferro e fosforo). Poiché all’interno della categoria delle celle NMC è in corso una riduzione progressiva nel tempo del contenuto di cobalto, sono stati studiati i rapporti reciproci di tali elementi in modo da sviluppare una soluzione di caratterizzazione (e successivamente di trattamento) in grado di far fronte a necessità immediate e future di trattamento delle celle esauste, rendendo esportabili le metodologie di lavoro individuate all’intera categoria dei catodi LFP. Per quanto riguarda i catodi LFP, si fa presente che la matrice oggetto di studio è costituita da una polvere catodica di tipo commerciale; per tale motivo, oltre al metodo per litio, ferro e fosforo, è stato fissato come elemento target anche il carbonio spesso usato per migliorare le proprietà elettriche.

Poiché la spettroscopia ad emissione richiede campioni in fase liquida, sono stati effettuati test di lisciviazione che hanno permesso di individuare le condizioni ottimali per solubilizzare quantitativamente le matrici tenendo anche conto della differente speciazione chimica di alcuni elementi come il manganese.

Le prove hanno evidenziato che il processo di solubilizzazione risulta influenzato dalla speciazione chimica degli elementi target selezionati, ed in particolare del manganese Mn(II) e Mn(IV) e che le condizioni ottimali di solubilizzazione per i catodi NMC si ottengono con l’acqua regia. Per quanto riguarda i catodi LFP, la lisciviazione con acqua regia e l’analisi del residuo solido mediante TOC (total organic carbon) o, in alternativa, l’attacco solfonitrico insieme all’analisi della polvere catodica iniziale mediante TOC permettono in entrambi i casi di determinare la composizione della polvere oggetto di studio. In base agli elementi target scelti e alla tipologia della matrice, è stata individuata quale tecnica analitica opportuna per la fase di analisi, la spettroscopia ad emissione, e in virtù di tale scelta metodologica, è stata sviluppata la procedura di preparazione dei campioni da sottoporre alle analisi strumentali.

REFERENTE/I

Danilo Fontana ENEA – SSPT USER T4RM

Via Anguillarese 301 Roma


FIGURE CON RELATIVE DIDASCALIE ESAUSTIVE

Figura 1

Didascalia

Descrizione della metodologia di lavoro adottata.


Deliverable

Le attività inerenti alla LA2.10 sono terminate al M18 ed è stato prodotto il deliverable D2.11 – “Caratterizzazione di materiale catodico per sistemi di accumulo elettrochimico ai fini della valorizzazione”.

Livello di innovazione

In riferimento all’intero percorso sperimentale previsto dalla linea di attività LA2.10-12, lo sviluppo di una metodica analitica efficace per caratterizzare chimicamente i materiali catodici NMC e LFP destinati al trattamento idrometallurgico rappresenta un’attività indispensabile sia nella fase di caratterizzazione dei catodi che nella definizione delle performance di recupero dei processi che verranno testati successivamente. Il punto di forza del metodo di caratterizzazione risiede nell’esportabilità a tutte le tipologie di LIBs.

L’innovazione consiste nel focus che in questo studio è stato fatto su catodi NMC con contenuto di cobalto decrescente, per tener conto dell’evoluzione tecnologica in corso; anche la scelta di operare su catodi LFP èriconducibile all’interesse che negli ultimi 3 anni sta rivestendo questa tipologia di batterie, in quanto cobalt free.

A dimostrazione dell’interesse della comunità scientifica per il tema in oggetto, si citano il lavoro di Ryu et al. (Reducing cobalt from lithium-ion batteries for the electric vehicle era, https://doi.org/10.1039/d0ee03581e) ed il lavoro di Lee & Manthiram (Can Cobalt Be Eliminated from Lithium-Ion Batteries?, https://doi.org/10.1021/acsenergylett.2c01553), pubblicati rispettivamente nel 2021 e nel 2022, dunque contestualmente all’attività progettuale in oggetto.

Ogni fase del percorso di caratterizzazione proposto è progettata tenendo conto non solo delle polveri catodiche specificate, ma della sua applicabilità all’intera categoria di catodi LIBsLo studio sulla presenza del contenuto d’acqua, la verifica degli effetti delle diverse speciazioni chimiche sul processo di solubilizzazione, come anche la scelta di impiegare bulk composti da materiale solido incoerente, condizione fisica tipicamente riscontrabile in batterie pretrattate meccanicamente con processi di comminuzione, contribuiscono allo sviluppo di un approccio metodologico replicabile anche in altri contesti applicativi.

Il contributo alla disseminazione

Le attività relative alla LA 2.10 sono state presentate nel corso del Workshop: “IEMAP: la piattaforma italiana per la progettazione accelerata dei materiali per l’energia”.

ENEA Frascati, Aula Brunelli, 22/11/2022, (https://mission-innovation.it/2022/11/17/workshop-iemap-la-piattaforma-italiana-per-la-progettazione-accelerata-dei-materiali-per-lenergia/).

Nell’ambito della sessione dell’Innovation Village 2023 “Tecnologie innovative per il riciclo di materie prime critiche da prodotti complessi a fine vita” tenutasi a Napoli il 10 maggio 2023 e curata da ENEA, sono state brevemente illustrate le attività tecniche svolte relative alla LA 2.10 e a quelle in corso (LA 2.11), (https://innovationvillage.it).