Le smart grid per la transizione energetica sono fondamentali. In tutto il mondo, le reti intelligenti e il relativo mercato stanno crescendo costantemente. Statista prevede che tra il 2017 e il 2023 il valore globale dovrebbe triplicare, raggiungendo i 61 miliardi di dollari. Ecco quanto saranno importanti nel prossimo futuro le reti intelligenti per gestire la crescita delle fonti rinnovabili.
“Le smart grid sono soluzioni tecnologiche abilitanti determinanti per la transizione energetica. Queste infrastrutture permettono non solo di trasportare e distribuire energia, ma anche di gestirla per erogare servizi ancillari a supporto della rete. Preservano l’affidabilità del sistema anche in presenza di quote di generazione distribuita da rinnovabili crescenti, pilastro essenziale della decarbonizzazione”, spiega Giorgio Graditi, Direttore del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili di ENEA. Ecco spiegato il legame tra smart grid e transizione energetica. Per far crescere significativamente la produzione di energia da rinnovabili e integrarla in rete, è necessario che la rete stessa sia idonea a gestirla e veicolarla in modo efficiente, sicuro e resiliente. In una parola: intelligente. E perché lo sia è determinante il ruolo della ricerca. Secondo il data base JRC si contano 527 progetti su smart grid. L’importanza dell’Europa si nota dal fatto che più o meno tutti contano almeno un paese europeo tra i partecipanti. Più del 50% riguardano 7 Paesi europei: l’Italia c’è, insieme a Danimarca, Germania, Austria, Francia, Regno Unito e Spagna.
Giorgio Graditi partecipa come relatore al webinar promosso da LUMI il prossimo 8 giugno alle ore 14.30 dal titolo: “Rinnovabili, comunità energetiche e smart grid. Strategie di transizione energetica per la città sostenibile”. In questa occasione fornirà una visione sull’evoluzione del mercato.